Carona

Blasonatura

Troncato: il PRIMO, d’oro, alla banda ondata di azzurro; il SECONDO, di rosso, alla montagna d’argento, di due cime, la cima a sinistra meno alta e meno larga, essa montagna fondata in punta.

(DPR 6/11/2008, CONCESSIONE)


Note

Lo stemma di Carona, realizzato da Giovanna Begnis e rifatto secondo i canoni dell’araldica civica moderna sulla base di un vecchio emblema, esprime le caratteristiche del paese. Nel precedente scudo troncato, diviso in due dai colori di verde e d’oro, oltre al capo del littorio, senza il fascio e con solo i due rami di quercia decussati, trovavano posto una banda d’azzurro che tagliava in diagonale l’intero scudo e un monte all’italiana di tre cime di verde.

Esiste, però, uno stemma più antico, di cui non si sa nulla, nel quale sono presenti delle pannocchie di mais, connesse ad una popolare leggenda. Secondo Giacomo Finazzi, artigiano ed esperto di araldica, un abitante del paese, diretto a Genova quando Cristoforo Colombo tornò dalle Americhe, comprò alcuni semi che furono piantati nel terreno di sua proprietà; sfortunatamente il mais non raggiunse la maturazione per il troppo freddo.

Dal punto di vista araldico, nello scudo troncato, diviso in due da una linea orizzontale che passa per il centro, nella parte superiore, su fondo d’oro, la banda ondata di azzurro rappresenta un ramo del fiume Brembo che attraversa il paese; la banda è la pezza araldica in diagonale che parte dall’angolo superiore destro per giungere all’angolo inferiore sinistro. Nella seconda parte, quella inferiore, su fondo di rosso, la montagna d’argento, di due cime simboleggia le vette elevate del territorio; gli smalti del fondo, di forte contrasto araldico, alludono ai colori dell’arma del capoluogo.

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