Cisano Bergamasco

Blasonatura

D’argento, alla cortina di un castello, con due torri quadrate. Aperto, finestrato e murato di nero, fondato su una campagna di verde, il tutto abbassato ad un capo d’azzurro, caricato da due stelle d’oro (5) poste in fascia.

(DPR 22/9/1976, CONCESSIONE)


Note

Il primo Comune della provincia di Bergamo a chiedere la concessione di uno stemma fu proprio Cisano Bergamasco. L’istanza ufficiale dell’11 marzo 1907 del sindaco Luigi Rondalli, vergata di suo pugno, è sicuramente una delle più antiche tra quelle conservate nei fascicoli comunali dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma.

La pratica però si fermò al Ministero dell’Interno, organo preposto alla concessione degli stemmi agli inizi del Novecento, per essere ripresa successivamente negli anni Settanta. Da ricerche effettuate per la stesura del presente volume, si è scoperto che nello stemmario Gabinetto, conservato presso la Biblioteca Civica di Bergamo, si trova l’emblema comunale delineato con le stesse fattezze di quello attuale. Si tratta di una composizione posticcia, più precisamente di un ritaglio di una busta comunale incollato da chissà chi nelle pagine dello stemmario.

Il castello, tuttora visibile e posto su un’altura a difesa di tutto il territorio, possiede una possente muraglia e un’imponente torre d’avvistamento. Nello scudo è raffigurato esattamente com’è nella realtà. I suoi attributi sono la presenza di porte, finestre e commettiture tra le pietre di colore nero, ed è appoggiato sulla campagna di verde, la pezza araldica posta alla base dello scudo.

Nella parte alta, nel capo d’azzurro, due stelle d’oro poste in fascia, allineate in orizzontale, ricordano i nuclei originari di Sozzo e di San Gregorio uniti nel 1807 per formare Cisano Bergamasco.

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