Cortenuova

Blasonatura

Di rosso, a due mazze ferrate, poste in croce di S. Andrea, cogli anelli rivolti in basso, accompagnate in capo da una fiamma, il tutto d’argento.

(DPR 19/5/1950, CONCESSIONE)


Note

Il paese di Cortenuova innalza uno stemma che racconta della sua storia importante di guerre e lotte tra guelfi e ghibellini ma anche della sua rinascita. Il Comune anticamente crebbe fino al rango di curtis regia proprio per la sua posizione strategica a metà tra le città di Brescia e di Milano.

Lo stemma, approntato dallo Studio Araldico di Padova su richiesta del 3 giugno 1939 del podestà Vncenzo Borgo, fu approvato dieci anni dopo, alla cessazione degli eventi bellici, dall’intero consiglio comunale riunitosi il 4 ottobre 1949 alla presenza del sindaco Giuseppe Ceribelli.

Le due mazze ferrate presenti nello stemma simboleggiano la famosa battaglia del 27 novembre 1237 culminata poi nella sanguinosa rappresaglia. Lo scontro tra i due eserciti avvenne proprio sotto le mura di Cortenuova: fu praticamente un’imboscata che Federico II mise in atto mentre l’esercito della Lega, in marcia da Brescia a Milano, si apprestava ad accamparsi per trascorrere la notte. I guelfi lasciarono sul campo oltre 10.000 tra morti e prigionieri. Il giorno seguente l’imperatore occupò e rase al suolo Cortenuova e le sue poderose fortificazioni furono abbandonate nottetempo dai difensori e dagli abitanti. La fiamma ricorda proprio la distruzione del paese.

Nello scudo su fondo di rosso, le mazze ferrate sono disposte in croce di Sant’Andrea, incrociate tra loro, formando una X, sagoma della croce sulla quale fu martirizzato il santo. Nella parte alta dello scudo, in capo, è posizionata una fiamma.

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