Gandosso

Blasonatura

Semipartito troncato: nel PRIMO, di rosso, alla quercia sradicata d’oro; nel SECONDO, di argento, ai due grappoli d’uva di porpora, pendenti dal tralcio di verde, posto in fascia, pampinoso di due, un pampino a destra, l’altro a sinistra, di verde; nel TERZO, di azzurro, al castello d’oro, merlato alla guelfa, formato da due torri riunite dalla cortina di muro, le torri merlate di tre, la cortina di sei, murato e chiuso di nero, finestrato di tre dello stesso, fondato sulla collina trapezoidale, erbosa di verde, fondata in punta.

(DPR 17/11/1992, CONCESSIONE)


Note

Dello stemma di Gandosso non si sa molto; il Comune non ha rilasciato la documentazione richiesta più volte.

Lo stemma, con le sue suddivisioni e i numerosi oggetti, richiama le caratteristiche storiche e geografiche del paese. Lo scudo è un troncato diviso in due da una linea orizzontale passante per il centro; la parte superiore è a sua volta suddivisa in due da una linea verticale, semipartito.

Andando in senso orario, in alto a destra, su fondo di rosso, la quercia sradicata d’oro, con le radici in evidenza, indica l’abbondante presenza di questo arbusto nel territorio. Nel secondo campo, su fondo d’argento, i due grappoli d’uva di porpora indicano le numerose colture di viti sulle pendici collinari di questo paese.

Il castello, nella parte inferiore, su fondo d’azzurro, richiamante il Lago di Iseo, ricorda il fortilizio fatto erigere ai tempi delle lotte tra guelfi e ghibellini sotto il feudo dei Calepio, in particolare quelle combattute contro la famiglia Visconti, acerrima nemica del Governo della Serenissima. Era talmente inaccessibile che era uso indicare il castello di Gandosso come uno tra i più sicuri. La blasonatura si sofferma sulle caratteristiche senza tralasciare alcun attributo: il numero dei merli alla guelfa, la presenza di una porta, delle finestre e delle commettiture tra le pietre, smaltate di colore nero. Tutto il castello è fondato, appoggiato, sulla collina trapezoidale, erbosa di verde, che allude ai rilievi su cui è adagiato Gandosso.

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