Presezzo

Blasonatura

D’azzurro, alla fascia di rosso, caricata dalla cinta muraria, provvista di cammino di ronda, merlata alla guelfa, sostenuta dalle due torri, aperte di nero, accompagnata in capo dalla capra d’oro, saliente, uscente dalla fascia, e in punta dalle lettere capitali SPQR d’oro.

(IN USO DAL COMUNE)


Note

L’emblema di Presezzo risulta approvato solamente in seno al consiglio comunale. Con la seduta del 17 marzo del 2003 furono emanate le direttive di utilizzo dello stemma comunale, aggiungendovi una descrizione invero poco araldica utilizzato da tempo immemorabile.

Non è intenzione del Comune, almeno per ora, procedere alla sua effettiva concessione.

Il sindaco si appella alla legge del 18 agosto 2000 sugli Enti locali, che lascia un vuoto legislativo, omettendo di indicare l’obbligatorietà della loro concessione. Per quanto riguardo lo stemma, il Comune innalza uno scudo di forma ovale. Non essendoci una blasonatura ufficiale, considerato che la descrizione data dal Comune risulta essere molto approssimativa, si può procedere con la sola indicazione degli oggetti. Il fondo dello scudo è d’azzurro e la figura principale è la fascia di rosso passante al centro. Sulla fascia è caricata una cinta muraria sostenuta da due torri merlate alla guelfa uscenti dai fianchi dello scudo: è il simbolo del castello di Presezzo, di cui rimangono solo dei resti. Nella parte superiore, in capo, una capra d’oro saliente, con le zampe anteriori alzate, e uscente dalla fascia, cioè parzialmente coperta dalla fascia, è ripreso dallo stemma dei nobili Facheris di Caversegno, descritto nello stemmario Camozzi. Dal nome di questa famiglia deriverebbe anche il nome del borgo Capersegno.
Infine, in punta le lettere capitali d’oro SPQR rievocano le radici romane del Comune.

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