Ranzanico

Blasonatura

D’azzurro all’albero naturale, nodrito su di un colle di verde, fondato in punta, accompagnato in capo da due aquilotti dal volo abbassato, coronati di oro.

(DPR 24/10/1974, CONCESSIONE)


Note

Lo stemma antico di Ranzanico, concesso nella seconda metà degli anni Settanta, è raffigurato nello stemmario Camozzi.

Non si conoscono i significati precisi perché si tratta di uno stemma risalente alla fine del XIX secolo, ma ben si addicono al Comune, al suo ambiente e alla sua storia.

Su fondo d’azzurro, a ricordo del vicino Lago di Endine, l’albero al naturale, con i colori che avrebbe nella realtà, è la prima figura araldica descritta nella blasonatura; non viene specificata la specie ma allude alla folta vegetazione che circonda l’abitato, ai declivi montani ricoperti di boschi. Il termine nodrito, unica caratteristica araldica dell’albero, si riferisce alle radici nascoste nella sottostante figura, il colle di verde, fondato in punta, dalla quale si innalza saldo e fiero; è una chiara simbologia del paese, che sorge su un’altura e si disloca a considerevoli altitudini partendo dal lago.

Leggendo bene la blasonatura, ci si accorge che i volatili, che a prima vista risultano essere aquile, sono invece degli aquilotti, sicuramente presenti nel contesto montano del paese di Ranzanico. Fanno riferimento al vecchio nucleo posto alla confluenza di due antiche strade di comunicazione: la prima proveniente dalla Valle Seriana, attraverso la Val Rossa e il territorio di Bianzano; la seconda è la strada San Bernardino che conduce a Endine Gaiano. La loro caratteristica è lo smalto di nero e il volo abbassato, con le ali chiuse; ciascun rapace è timbrato da una corona d’oro.

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