Rota d’Imagna

Blasonatura

D’azzurro al monte all’italiana (3) d’argento, ristretto, sormontato da una ruota d’oro a cinque raggi.

(DPR 11/3/1953, CONCESSIONE)


Note

Lo stemma appartenente alla comunità di Rota d’Imagna, tratto da un’interessante delineazione scolpita sulla vecchia torre campanaria e impresso su una fotografia autenticata, fu approvato con delibera di consiglio comunale il 1° dicembre 1951.

Con il parere del 22 febbraio 1952, il direttore dell’Archivio di Stato di Milano Guido Manganelli, rigettando la domanda di riconoscimento, espresse un giudizio favorevole a una concessione: — il sindaco di Rota d’Imagna chiedendo di adottare lo stemma del Comune come descritto nell’istanza, non ne presenta la prova dell’uso dello stesso; presenta però la fotografia di un emblema di evidente antichità che trovasi scolpito sulla torre campanaria e che corrisponde, nella sua foggia, a quello richiesto. Si esprime che detto emblema si possa concedere… Il sindaco Martino Gustinetti anziché opporsi alla decisione degli organi centrali, con la missiva del 27 marzo 1952 scrisse che — era lieto di aderire alla proposta di concessione dello stemma… [esso] coincide con i desideri espressi dalla scrivente amministrazione. Dal punto di vista araldico, lo stemma, semplice ed elegante, risulta anche essere parlante perché la ruota d’oro a cinque raggi evoca il nome del paese. Il monte all’italiana, la particolare figura formato da piccoli cilindri la cui estremità superiore risulta essere arrotondata, di tre colli, come indicato dal numero tra parentesi, è ristretto, ossia di una larghezza minore rispetto alla figura ordinaria.

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