Terno d’Isola

Blasonatura

Cinque punti di rosso, equipollenti a quattro d’argento; al capo di azzurro, caricato dall’aquila di nero, sostenuta dalla linea di partizione.

(DPR 11/12/1997, CONCESSIONE)


Note

Il primo progetto di stemma per il Comune di Terno d’Isola, ideato e proposto dallo Studio Araldico di Genova, voleva evocare con i colori del fondo quelli del capoluogo di provincia, con la spada le origini romane del paese e con la banda d’azzurro il torrente Buliga che lambisce il territorio.
Dopo essere stato approvato con propria delibera dal podestà Arturo Magrini il 5 aprile 1940, ricevette un parere assolutamente negativo dalla Commissione Araldica Lombarda il 18 giugno 1941: — non si crede opportuno dare parere favorevole alla proposta relativa all’adozione dei colori del campo… anche la banda è elemento da non accettare… in quanto alla daga romana, non è chi non veda che quanto si narra è più frutto di fantasia che fatto od anche semplice ipotesi. La daga poi non è figura araldica.

La pratica rimase nel cassetto e non fu più ripresa. Soltanto verso la fine del secolo scorso, fu approvato quello attuale raffigurato nello stemmario del Camozzi. Non si conosce il significato dello stemma. Secondo una personale interpretazione, potrebbe ricordare il sistema di centuriazione, suddivisione dei terreni agricoli sotto la dominazione romana, per mezzo di linee tra loro perpendicolari, i decumani e i cardini, in tanti quadrati. La terminologia cinque punti di rosso, equipollenti a quattro d’argento è un’espressione araldica indicante la suddivisione di uno scudo in nove parti da due linee equidistanti verticali e altrettante orizzontali.

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