Dalmine

Blasonatura

Partito: nel PRIMO troncato: a) d’azzurro al giglio d’argento; b) di verde al camoscio al naturale sopra un terreno erboso; nel SECONDO di oro al castello di rosso, torricellato di uno, aperto e finestrato del campo.

(DPR 26/1/1954, CONCESSIONE)


Note

La città di Dalmine innalza nella propria insegna i vecchi simboli dei tre nuclei originari: Sforzatica, Sabbio Bergamasco e Mariano al Membro.

Verso gli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso si sentì la necessità di dotarsi di uno stemma. L’amministrazione cittadina decise di consultare, oltre allo Studio Araldico di Genova, gli archivi delle parrocchie degli ex comuni; furono interpellati pure i responsabili della società Dalmine, la più importante attività industriale del paese.

Diversi progetti furono identificati prima di arrivare all’approvazione dello stemma in uso mediante delibera consigliare del 29 dicembre 1951. In uno di questi trovava posto il leone alato simbolo della Serenissima, in un altro, accostato a un castello, veniva aggiunta la lettera D stilizzata formata da tubi, il prodotto principale della ditta.

Nella parte superiore, su fondo d’azzurro, il giglio d’argento, simbolo della Vergine Maria, allude alla frazione di Mariano al Membro; in basso, il camoscio al naturale, con i colori che avrebbe in

realtà, è fermo su un terreno erboso, riferendosi ai campi fertili presenti nel territorio di Sabbio Bergamasco; è anche un chiaro riferimento alla famiglia Camozzi, presente con un proprio emblema nell’omonimo stemmario, che concesse in comodato d’uso la villa dove si costituì il primo municipio di Dalmine.

Nella parte sinistra dello stemma, su fondo d’oro, il castello di rosso simboleggia la torre di Sforzatica, costruita a scopo difensivo.

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