Dossena

Blasonatura

Partito: nel PRIMO, d’azzurro, all’aquila d’oro, rivoltata, sorante dal monte di verde, fondato in punta, su cui è aperta la caverna di nero; nel SECONDO, d’argento, al castagno al naturale, fruttato di sei d’oro, nodrito nella pianura erbosa di verde, sormontato dalla croce del Calvario di rosso.

(DPR 19/7/1986, CONCESSIONE)


Note

Nello Statuto comunale sono presenti le motivazioni degli oggetti che compongono lo stemma di Dossena.

Lo scudo è un partito, diviso in due da una linea verticale passante dal punto medio del lato superiore e per la punta. Nel primo campo, a destra, su fondo d’azzurro, l’aquila d’oro è rivoltata e sorante: in genere la postura araldica di un animale è con la testa di profilo verso il lato destro dello scudo, in questo caso, poiché l’aquila guarda a sinistra, si usa il termine rivoltato; sorante invece è l’attributo riferito ai volatili intenti a spiccare il volo, cioè con le ali aperte. Il monte di verde, fondato in punta completa la parte rimanente dello scudo, in particolare quella inferiore. Il monte e l’aquila simboleggiano l’altitudine del comprensorio comunale posto a circa mille metri sul livello del mare; la caverna ricorda le famose miniere già note nell’antichità.

Nella seconda parte, a sinistra, su fondo d’argento, il castagno al naturale, coi colori che avrebbe nella realtà, nodrito, raffigurato con le radici piantate nella pianura erbosa di verde, ricorda i folti boschi di castagno che circondano il paese.

Completa lo scudo la croce del Calvario di rosso, la croce latina, il cui braccio orizzontale è più corto e spostato verso l’alto; simboleggia la chiesa arcipresbiterale plebana di Dossena, una delle più antiche della Valle Brembana nella quale si somministrava il rito battesimale e che aveva giurisdizione su almeno una ventina di parrocchie.

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