Bianzano

Blasonatura

Semipartito troncato: il PRIMO, di azzurro, alla ruota di mulino, di nero, di otto raggi e di sedici pale; il SECONDO, di rosso, alla conchiglia di argento, attraversante il bordone del pellegrino, posto in palo, di nero; il TERZO, d’oro, al castello di rosso, mattonato di nero, munito di una sola torre centrale, merlato alla guelfa, la torre merlata di tre, il fastigio di otto, quattro e quattro, esso castello finestrato di tre di nero, una finestra nella torre, due nel corpo del castello, chiuso dello stesso, fondato sulla campagna diminuita, di verde.

(DPR 18/11/2004, CONCESSIONE)


Note

L’insieme dei simboli presenti nello stemma civico racconta la storia del Comune di Bianzano. Predisposto da Massimo Facchinetti, architetto e storico, l’emblema risponde in maniera esauriente alle esigenze dell’amministrazione comunale di dotarsi di un simbolo che rappresentasse Bianzano nelle occasioni ufficiali.

Lo stemma fu approvato con delibera di consiglio comunale del 23 settembre 2003, presieduto dal sindaco Nerella Zenoni. L’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri suggerì di dividere lo scudo in più campi per meglio disporre gli elementi. Lo scudo troncato, diviso in due parti da una linea orizzontale, presenta un’ulteriore suddivisione nella parte superiore, semipartito.

In alto, a destra, la ruota di mulino, di nero, di otto raggi e di sedici pale è a ricordo del vecchio mulino di Bianzano.

A sinistra, i due simboli evocano la figura di san Rocco, patrono del paese. La conchiglia di argento, che permette di dissetarsi, è attraversante il bordone del pellegrino, cioè lo copre parzialmente proprio per mettere in evidenza l’indissolubilità dei due oggetti; il bordone smaltato di nero, particolare bastone del pellegrino, è posto in palo, messo in verticale. Nella parte inferiore, su fondo d’oro, è raffigurato il castello di Bianzano, posto in posizione dominante del versante occidentale della Val Cavallina da cui era possibile controllare sia la strada proveniente dalla Val Seriana sia quella che collegava Bergamo con il Lago d’Iseo e la Val Camonica.

 

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