Castel Rozzone

Blasonatura

D’oro alla torre di rosso, murata e aperta di nero, merlata di sei alla ghibellina, fondata su campagna d’azzurro ondata d’argento; sotto la merlatura due scudetti: il PRIMO d’oro ad una fascia in divisa di rosso e abbassata ad un capo dello stesso caricato da un leone passante d’oro; il SECONDO di verde ad una biscia ondeggiante in palo ingollante un fanciullo di carnagione.

(DPR 25/2/1983, CONCESSIONE)


Note

Lo stemma di Castel Rozzone vuole ricordare la propria storia ed essere un omaggio alle famiglie feudatarie del luogo.

Studiato e ideato dalla stessa amministrazione, su proposta dell’Archivio di Stato di Bergamo, lo scudo mette al centro come figura principale la torre di rosso, facente parte di quel complesso murario che esisteva nel Medioevo. Diverse battaglie furono combattute tra le varie fazioni in lotta, in particolare quella del 1386 quando i Milanesi riuscirono a sconfiggere la famiglia dei Rozzone; nonostante la perdita e il forte ridimensionamento, i Rozzone continuarono a segnare la vita nel paese che ne portava il nome. Il Ducato di Milano, dopo aver infeudato il territorio a un ramo della famiglia Visconti, mantenne il potere per i secoli successivi. Le due famiglie legate al paese sono rappresentate nei due scudetti effigiati sotto la merlatura alla ghibellina della torre. Nel primo compare un leone con la zampa anteriore destra alzata, passante, nel secondo il ben noto biscione visconteo.

Nella parte inferiore la campagna d’azzurro ondata d’argento ricorda le numerose rogge, elemento vitale e imprescindibile per l’irrigazione dei campi e la costruzione del paesaggio agricolo. In dialetto i corsi d’acqua sono chiamati roson o rossa grande, termini che hanno dato origine al toponimo del comune: la roggia è rappresentata idealmente anche nello stemma nobiliare dei Rozzone nella piccola fascia in divisa, pezza molto più piccola di una fascia, attraversante il primo scudetto.

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