Cavernago

Blasonatura

Inquartato: al PRIMO di argento all’aquila di rosso, coronata di nero dal volo abbassato; al SECONDO di azzurro a otto fiordalisi d’oro posti in fascia 3,2,3; al TERZO di rosso alla gemella d’argento posta in banda ingollata da due teste di leone; al QUARTO di argento a tre testicoli di rosso disposti 2–1.

(DPR 11/3/1953, CONCESSIONE)


Note

Il sindaco Giovanni Gregorini, con delibera di consiglio comunale del 31 luglio 1949, approvò lo stemma civico assumendo quello dei Martinengo Colleoni, con qualche variante, ritenendolo di fatto l’arma del paese da tempo immemore.

L’Archivio di Stato di Milano il 7 gennaio 1952, nel suo direttore Guido Manganelli, in assenza di documenti o atti ufficiali comprovanti l’uso ab antiquo dello stemma, diede il nulla osta alla sua concessione anziché al riconoscimento. Nel primo inquartato, in alto a destra, su fondo d’argento l’aquila di rosso, coronata di nero è lo stemma dei Martinengo, stabilitisi nel castello intorno all’anno Mille.

Nel secondo inquartato, su fondo d’azzurro, gli otto fiordalisi d’oro derivano da una concessione data da Renato d’Angiò nel 1467.

Il terzo inquartato si riferisce a un particolare fatto accaduto attorno agli anni Venti del 1400: il giovane Colleoni, al servizio della cinquantenne regina di Napoli Giovanna II, dopo aver intrecciato con lei una focosa relazione amorosa, ebbe in dono privilegi e diritti nobiliari. Paolo Giovio, vescovo di Nocera, scrisse queste parole che non hanno bisogno di traduzione: — fuit Coleo corporis statura erecta atque habili, adeoque formosuset agilis, ut regina Joanna ingenio procaci mulier, avidaque virorum fortium, Coloniamore caperetur.

Nell’ultimo inquartato, su fondo d’argento, viene riportato il simbolo più conosciuto della famiglia Colleoni.

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