Cornalba

Blasonatura

Campo di cielo ad una montagna al naturale sulla cui cima centrale è posto un cesto con manico sostenente una colomba con le ali spiegate addossata a due spade abbrunite in decusse con la punta all’ingiù; uscenti dai fianchi dello scudo due abeti al naturale; il tutto su campagna di rosso.

(DPR 13/12/1978, CONCESSIONE)


Note

L’antico stemma di Cornalba, presente nello stemmario del Camozzi del 1888, conservato alla Biblioteca Civica di Bergamo, consta di una montagna tra due abeti e di un cesto o cavagna su cui si posa una colomba. Ciò sta a indicare che il Comune di Cornalba è il nome d’origine dei Cavanis o Cavagnis.

Numerose famiglie nobili venete si trasferirono e vissero nella bergamasca, quando Bergamo e la sua provincia, dal 1427, si trovarono sotto il dominio della Repubblica Veneta. Dal momento che il ramo nobiliare della famiglia si estinse, il Comune, sotto l’amministrazione del sindaco Osvaldo Tadé, decise di adottarlo in rappresentanza della propria comunità, anche in considerazione del fatto che nell’emblema compaiono degli elementi paesaggistici che bene si adattano al paese, tra cui i due abeti alludenti alla sua posizione a circa 800 metri sul livello del mare.

La montagna è un chiaro riferimento all’etimo del paese Cornalba, riferendosi a uno spuntone di roccia bianca sovrastante la cittadina. L’amministrazione comunale assieme al sindaco decise di inserire dietro la colomba, simbolo di pace, le due spade per commemorare il 25 novembre del 1944, quando durante la guerra partigiana sul monte Alben caddero 15 partigiani, tra cui i fratelli Pietro e Gino Cernetti, di 17 e 18 anni, uccisi da un commando fascista, il cui sangue è simbolicamente rappresentato dalla campagna di rosso, pezza araldica che occupa la parte inferiore dello scudo.

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