Mornico al Serio

Blasonatura

D’azzurro, al ramoscello di moro, fogliato, fruttato di tre, al naturale.

(DPCM 24/9/1955, RICONOSCIMENTO)


Note

In una sentita e poetica relazione storica che lui stesso aveva redatto, il sindaco Angelo Cattaneo nel 1949 approvava lo stemma in uso da sempre dal Comune, rigettando quello proposto dallo Studio Araldico di Genova con una mitra vescovile e due leoni a ricordo del dominio dei vescovi di Bergamo.

La presente ricostruzione storica sostituisce quella tracciata dallo Studio Araldico di Genova. [Lo stemma] richiama un periodo di sudditanza di questa popolazione, certamente la meno adatta per servire allo scopo… Sta di fatto che la tradizione fa risalire l’origine al tempo della dominazione romana: un villaggio di poche capanne sparse nelle boscaglie paludose della pianura cisalpina. — tra quei boschi dominava un fitto e denso succedersi di roveti… Il nome latino era Pagus et Locus morarum.

La relazione si conclude con le seguenti parole:

pure affermando e confermando che le notizie su esposte hanno un’effettiva consistenza storica, scevra da legami di sudditanza, pura, libera ed innalzata alla grandezza del mito… Ecco perché nel modesto ramoscello di more vive e pulsa tutta la tradizione di questa laboriosa e intelligente popolazione. Per la delineazione dell’emblema fu preso quello dipinto nella chiesa di San Rocco dei Morti, nel quale veniva raffigurato un cespuglio di rovi. Su suggerimento dell’Ufficio Araldico, fu invece scelta la figura più semplice e stilizzata riprodotta su una lastra marmorea di una lapide della Chiesa Vecchia della Madonna Addolorata in piazza Sant’Andrea.

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