Palosco

Blasonatura

D’oro, troncato da una fascia ricurva di rosso caricata da tre cuori del PRIMO rovesciati; il PRIMO all’aquila al naturale dal volo spiegato coronata del campo; il SECONDO alla costruzione di rosso di due piani, aperta e finestrata di tre e merlata di tre alla guelfa.

(DPR 2/5/1963, CONCESSIONE)


Note

Il Comune di Palosco innalza uno stemma di cui non si conosce l’origine. Poiché era sempre stato usato nei documenti e sugli atti ufficiali fu naturale chiederne il riconoscimento con delibera di consiglio comunale del 18 settembre 1962, presieduto dal sindaco Luigi Francesco Pezzoni.

Il paese si trovò, in quanto terra di confine, al centro delle dispute tra le fazioni bergamasche e bresciane. A tal riguardo il Comune si dotò di numerose costruzioni difensive, tra cui un castello; oggi ne rimane solamente il torrione.

L’apice degli scontri si ebbe nel 1156 quando nelle campagne del borgo si verificò una battaglia in campo aperto tra le truppe comunali dei bergamaschi e quelle vescovili di Brescia, a causa di questioni territoriali e mancate investiture. Lo scontro fu assai cruento e vide la vittoria delle truppe bresciane, che tuttavia non riuscirono a porre fine alla lotta con i vicini bergamaschi.

Lo stemma è un troncato, diviso in due non da una linea orizzontale ma da una fascia ricurva di rosso; alluderebbe al confine tra le province di Bergamo e di Brescia. Su di essa è caricata l’impresa colleonesca. Nella parte superiore l’aquila al naturale dal volo spiegato ha i colori di come li avrebbe in natura, le ali aperte come se stesse spiccando il volo e possiede una corona dello stesso colore del campo. Nella parte inferiore, il castello, definito con il termine generico di costruzione, presenta una porta e una finestra; ha una merlatura come dei rettangoli, alla guelfa.

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