Pontida

Blasonatura

Di rosso al destrocherio armato, con la mano sostenuta dal libro dei SS. Vangeli aperto; nel canton sinistro del capo due spade d’argento poste in decusse con la punta all’ingiù. Motto CONCORDIA LANGOBARDORUM, scritto su lista bifida e svolazzante di rosso e in lettere maiuscole d’oro.

(DPR 28/5/1962, CONCESSIONE; DPR 2/3/2007, CONCESSIONE MOTTO)


Note

Lo stemma di Pontida è tutto incentrato sul celebre giuramento del 7 aprile 1167 ideato e progettato dallo Studio Araldico di Genova.

Dopo delibera di giunta municipale del 14 gennaio 1961, ratificata con la successiva di consiglio comunale del 25 marzo, il sindaco Franco Mecca approvò stemma civico. Le motivazioni sono le seguenti: — il progetto araldico studiato in favore di Pontida ricorda questo fatto storico, e si ravvisa nel giuramento fatto sui Santi Vangeli dalla mano, vestita di un guanto da battaglia, poggiata su quel libro. I fatti bellici, che si svolsero, in forza di questo trattato, particolarmente contro il Barbarossa, combattuto e vinto, viene mentovato da due spade incrociate in capo dello scudo.

Il direttore dell’Archivio di Stato di Milano, Alfio Natale, con missiva del 27 luglio 1961, espresse parere positivo al progetto araldico.

Il patto originale era intitolato alla Concordia Langobardorum che nasceva con un fine solidale: raccogliere fondi per consentire alla città di Milano, sconfitta, rasa al suolo e privata di ogni mezzo dal Barbarossa, di potersi ricostituire e tornare ad esistere. Concordia, solidarietà ed unità, dunque, sono i principi sottoscritti all’ombra dell’Abbazia che hanno consentito ai Comuni di respingere compatti l’esercito imperiale.

Dopo aver acquisito il titolo di città, Pontida scelse di aggiungere sotto lo stemma il motto famoso per avvalorare ancor di più l’identità di questo paese.

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