Premolo

Blasonatura

Di nero al ceppo al naturale, sopra il quale è posta in sbarra una scure d’argento, manicata d’oro.

(RD 17/2/1927, CONCESSIONE)


Note

Dal momento che il podestà Mario Bassanelli esercitava oltre a Premolo anche nei Comuni di Ponte Nossa e Parre, l’istanza di concessione dello stemma fu inoltrata assieme alle domande degli altri enti comunali.

La figura principale del ceppo al naturale, con i colori che avrebbe nella realtà, sul quale è posta una scure d’argento, è tratta da un’effige che si trova sopra una croce custodita nella chiesa parrocchiale. Donata dalla comunità nel 1488, nella sua parte superiore è inciso il nome Comunis de Premolo.

Secondo il podestà, come si evince dalla propria delibera del 26 maggio 1926, il tronco d’albero, alludente allo sfruttamento forestale basato sul taglio della legna, testimoniando in modo inequivocabile l’attività principale della zona, ancora attiva, poteva essere innalzato ad emblema del paese.

La Regia Commissione Araldica della Lombardia nella seduta del 23 ottobre 1926, pur esprimendo dei dubbi sulla reale appartenenza al Comune, diede il nulla osta in virtù dell’antichità del cimelio.

Il fondo di nero, raro in araldica, mette in risalto la scure d’argento con il manico d’oro, due metalli nobili che evidenziano l’importanza di questo oggetto.

La semplicità e la peculiarità del ceppo al naturale, cioè con i colori che avrebbe nella realtà, sono caratteristici degli stemmi di questo inizio di secolo.

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