Riva di Solto

Blasonatura

D’argento a due torri di rosso, chiuse, finestrate, murate di nero e merlate di tre alla guelfa, uscenti da un lago d’azzurro.

(DPR 11/1/1980, CONCESSIONE)


Note

Nella parte vecchia del borgo, caratterizzata da un impianto tipicamente medievale con stretti vicoli e sottopassaggi, rimangono le testimonianze di un maniero con poderosi muri di base e finestrelle arcuate e riparate da un tetto spiovente, mentre all’altra estremità si erge una torre quadrata a grossi conci dalla salda struttura, ancora in buono stato di conservazione. Pare faccia parte dello stesso complesso che la famiglia Oldrati consegnò alla giurisdizione di Bergamo.

Con le torri e il lago, lo stemma di Riva di Solto vuole evidenziare dunque la storia del paese. Approvato con delibera di consiglio comunale, di cui non si conoscono gli estremi per mancato invio della documentazione da parte del Comune, lo stemma, considerando le fattezze e le figure presenti all’interno dell’emblema, lo si potrebbe attribuire a un progetto ideato e realizzato dallo Studio Araldico di Genova.

Lo scudo non presenta divisioni, su fondo d’argento, le figure principali sono le due torri di rosso, disposte una accanto all’altra. Le caratteristiche araldiche sono date dagli attributi: chiuse, finestrate e murate di nero, con una porta, una finestra e lo spazio tra le pietre di colore nero; le torri sono inoltre merlate alla guelfa, con i merli disegnati come dei rettangoli. Il lago d’azzurro sottostante, dal quale nascono le torri, è un termine non frequente in araldica. Sarebbe stato più corretto delineare la parte inferiore con la pezza araldica propria della campagna d’azzurro, ondata d’argento.

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