San Paolo d’Argon

Blasonatura

D’azzurro a due spade d’argento manicate d’oro, poste in Croce di S. Andrea e caricate da una fiamma al naturale; nel canton sinistro del capo un’ape pure d’oro dal volo spiegato.

(DPR 16/5/1965, CONCESSIONE)


Note

Nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma è presente un progetto risalente agli anni Cinquanta, ma non è stata trovata una delibera di adozione, tantomeno un’istanza di concessione.

Si legge nella relazione storico–corografica che:

— il progetto araldico ricorda la chiesa e il convento benedettino edificati molti secoli fa sul colle d’Argon che completa l’onomastica del comune.

In questo stemma, su fondo d’argento, è raffigurata la chiesetta con una piccola torre campanaria fondata sul colle di verde. Il secondo progetto, della prima metà degli anni Sessanta, approvato con delibera di consiglio comunale del 28 maggio 1964, presieduto dal sindaco Antonio Bellini, trae motivazioni dal triste evento dell’anno 1398 legato alle lotte tra guelfi e ghibellini: in quell’anno il paese, abbandonato dai guelfi sconfitti, fu, secondo lo storico Mario Sigismondi, saccheggiato e arso dalla fazione avversaria.

La spada è anche l’emblema di san Paolo Apostolo, patrono del paese.

L’ape pure d’oro dal volo spiegato, con le ali aperte, come se stesse volando, simboleggia la laboriosità della popolazione che, dopo i tristi fatti citati, seppe ricostruire con straordinaria capacità ciò che fu distrutto e riprendere il lavoro nelle fertili campagne. Il parere del direttore dell’Archivio di Stato di Bergamo Nicola Raponi, del 26 febbraio 1965, pur avanzando molte critiche, anche per la mancanza ad ogni riferimento al monastero di San Paolo d’Argon, fu favorevole al progetto.

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