Suisio

Blasonatura

Partito d’argento e di nero, alla torre dell’uno nell’altro [all’altro] di due piani, merlata alla guelfa, aperta e finestrata del campo e sostenuta da una fascia ondata d’azzurro e d’argento.

(DPR 14/7/1960, CONCESSIONE)


Note

Lo stemma quasi monocromatico di Suisio è un’alternativa araldica rispetto agli stemmi disegnati dallo Studio Araldico di Genova. Il 18 aprile 1959 con delibera di consiglio comunale, il sindaco Giacomo Tasca decise di approvare uno stemma ex novo, prima ancora delle necessarie ricerche negli archivi storici di Bergamo e di Venezia, che sarebbero state esperite nel mese di dicembre dello stesso anno. Le motivazioni, a dire il vero un po’ criptiche, riportate nella scarsa relazione storico–corografica sono le seguenti, testualmente trascritte: — il paese soffrì assai sullo scorcio del secolo XIV per l’alternarsi dei saccheggi e degli incendi che perpetravano nella regione le fazioni dei guelfi e dei ghibellini e le masnade dei capitani di ventura che dovevano tenere in freno o l’uno o l’altro partito. Nella frazione di Casale sorgeva anticamente un castello che dette il nome alla località Castelletto. Ai piedi di detto castello, un fiume che rappresenta l’Adda, sulla cui sponda sinistra è situato il comune stesso.

Il parere dell’Archivio di Stato di Venezia, scritto in una missiva dell’8 aprile 1960, fu positivo, tuttavia il direttore espresse qualche critica sull’aspetto dello stemma, considerandolo abbastanza cupo. Dal punto di vista araldico merita una nota d’attenzione l’espressione dell’uno all’altro — erroneamente usata dell’uno nell’altro che ha un altro significato — riferita a una figura posta sulla partizione di campi di diverso smalto assumendo il colore del campo adiacente.

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