Brumano

Blasonatura

Partito: il PRIMO, di azzurro, alla stella alpina gambuta e fogliata, d’argento, accompagnata da due fasce ondate, dello stesso, una in capo, l’altra in punta; il SECONDO, palato di rosso e di argento.

(DPR 28/9/2007, CONCESSIONE)


Note

Il piccolo Comune della Valle Imagna decise di dotarsi di uno stemma perché ormai restava uno dei pochi della provincia di Bergamo a non possederne. Durante un pellegrinaggio organizzato dalle parrocchie di Brumano e di Rota d’Imagna alla tomba di papa Giovanni Paolo II nel 2006, una delegazione cittadina fu accolta in Campidoglio dal sindaco della capitale Walter Veltroni.

Come riportato dalla cronaca del giornale L’Eco di Bergamo, il primo cittadino invitò il collega di Brumano, Giuseppe Angiolini, a sedersi al suo posto nella suggestiva cornice della Sala Consiliare capitolina. In questo clima di grande cordialità, l’architetto Cesare Esposito, direttore dei Beni Culturali del Comune di Roma, si offrì di realizzare lo stemma civico. Lo scudo è un partito, diviso in due da una linea verticale. A destra, su fondo d’azzurro, vi campeggia la stella alpina gambuta e fogliata, d’argento, il fiore tipico della flora alpina, a simboleggiare l’altitudine del paese e il comprensorio montano. Le due fasce ondate, sempre d’argento, oltre a compensare in modo gradevole e a riempire lo spazio che altrimenti sarebbe rimasto vuoto, rappresentano le acque particolarmente salubri che scorrono lungo i pendii della Valle Imagna.

A sinistra, trova posto il palato di rosso e d’argento, formato da sei pali; il palo è una striscia ad andamento verticale; ricorda nei colori il ducato di Milano di cui fece parte anche quando tutto il resto del bergamasco era assoggettato alla Signoria di Venezia.

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