Calvenzano

Blasonatura

Troncato: nel PRIMO, di rosso, alla lira d’oro, munita di cinque corde, di nero; nel SECONDO, d’azzurro, alla fede di carnagione, con gli avambracci, vestiti di rosso, moventi dai fianchi dello scudo.

(DPR 6/4/1987, CONCESSIONE)


Note

Il Comune di Calvenzano, prima dell’Unità di Italia, prese in prestito lo stemma dei Conti Corio, feudatari del paese, così come era dipinto in un quadro nella chiesa parrocchiale, nel quale erano raffigurati un leone e due lettere C, in riferimento al nome della famiglia.

Quando si dovette scegliere di adottare lo stemma ufficiale, l’amministrazione comunale si trovò spaccata: una parte desiderò ripristinare l’arma dei Corio, facendo storcere il naso all’altra perché non voleva che venissero usati emblemi conservati nella chiesa.

Per ovviare a tale scelta, fu indetto un concorso di idee aperto a tutta la cittadinanza, alle scuole e alla biblioteca per progettare uno stemma ex novo che andasse bene a tutti. La lira d’oro simboleggia la banda di Calvenzano, una delle più antiche della provincia orobica. Ebbe talmente fortuna che conquistò l’attenzione nazionale, non proprio per i suoi meriti ma per un piccolo incidente di percorso. La rivista La Domenica del Corriere, sulla prima pagina, titolava così: — la banda di Calvenzano ruzzola in una mulattiera della Val Brembana.

La fede di carnagione è la figura araldica formata da due mani che si stringono, in questo caso con i colori che hanno nella realtà. Rappresenta la storia di Calvenzano e della sua particolarità: essere il paese delle cooperative; qui presero avvio la Cooperativa Agricola nel 1887, la Cassa Rurale nel 1902, la Latteria Sociale nel 1922, tra le più importanti, e una ventina di altre cooperative minori.

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