Canonica d’Adda

Blasonatura

D’azzurro, al ponte al naturale di tre archi, piantato sulla riviera fluttuosa d’argento, sormontato da una mitra pure di argento.

(DPR 10/4/1954, CONCESSIONE)


Note

La pratica per ottenere la concessione dello stemma comunale si interruppe diverse volte a causa degli eventi bellici. Nel 1931 e nel 1940 furono infatti approvate delle delibere consiliari, ma soltanto negli anni Cinquanta si riuscì ad intraprendere il percorso definitivo. Alla presenza del sindaco Arturo Muzio, nella seduta del consiglio comunale del 1° gennaio 1950 — convocato alle 10 del mattino probabilmente per festeggiare l’inizio dell’anno, con i consiglieri sufficientemente sobri dopo il veglione di capodanno — fu approvato il progetto dello Studio Araldico di Genova.

L’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri diede un parere positivo ma suggerì di apportare delle modifiche. Lo sfondo di rosso, nella versione originale, divenne d’azzurro e la ruota industriale d’argento fu eliminata.

La figura principale, il ponte al naturale di tre archi, rammenta quello antico in pietra conosciuto col nome di pons Aureoli, in prossimità dell’attuale Pontirolo, in memoria di Manio Acilio Aureolo, sconfitto dall’imperatore Marco Aurelio Claudio. La riviera fluttuosa d’argento è il termine araldico per indicare un fiume che scorre.

L’altra figura presente nello scudo, al di sopra del ponte, è la mitra pure di argento, per ricordare che il paese fu, secondo lo storico Francesco Vallardi, un centro di un importante capitolato di venti canonici retto da un abate mitrato che aveva giurisdizione sui terreni circostanti. Da questo fatto storico derivò il nome del paese.

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