Casnigo

Blasonatura

Troncato da un filetto d’oro: nel PRIMO alla chiesa al naturale, munita di campanile centrale, tegolata di rosso, sostenuta sulla campagna di verde; nel SECONDO all’agnus dei, fermo sulla campagna di verde.

(IN USO DAL COMUNE)


Note

Non ancora ufficializzato, lo stemma di Casnigo è sicuramente antico. Una sua prima attestazione, risalente al 1913, è l’emblema dipinto da Giovanni Fasciotti, pittore di Martinengo, su una pergamena conservata nel Comune.

Esiste però un altro stemma, di almeno due secoli prima; lo si trova sulla pala dell’altare dedicata a san Sebastiano nella chiesa arcipresbiterale.

In questo scudo è raffigurata un’aquila coronata di nero, segno tangibile delle simpatie del paese verso l’impero; nella parte bassa è presente un toro di nero, alludente al soprannome dei casnighesi, chiamati bogi, vitellini. Questo stemma, piuttosto oltraggioso, in riferimento alla furia del toro che poteva evocare un’indole focosa degli abitanti di Casnigo, non fu mai preso in considerazione.

Lo stemma in uso è diviso in due non da una linea orizzontale ma da un filetto d’oro per evitare che il verde della campagna della parte superiore si sovrapponga all’azzurro del campo inferiore. La facciata di una chiesa allude alla parrocchia di San Giovanni Battista; le caratteristiche descritte nella blasonatura volutamente limitata in mancanza di un bozzetto ufficiale, sono la presenza di un campanile e di un tetto di rosso. Nella seconda parte, quella inferiore, l’agnus dei, particolare raffigurazione araldica dell’agnello pasquale, simbolo del Cristo che si immola per redimere i peccati del mondo, è legato al santo titolare della parrocchiale. L’animale è fermo, con le zampe appoggiate alla sottostante campagna.

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