Treviolo

Blasonatura

Semipartito troncato: nel PRIMO d’azzurro all’incudine di nero e dal martello dello stesso, posto in sbarra; nel SECONDO d’oro al fascio di spighe, legato di rosso, posto in sbarra; nel TERZO di rosso al castello al naturale, murato, aperto, finestrato di nero, torricellato di un pezzo centrale, merlato alla ghibellina; accompagnato in punta da tre fasce ondate d’azzurro, scorciate.

(IN USO DAL COMUNE)


Note

Lo stemma di Treviolo non è ancora stato approvato. La documentazione depositata all’Archivio Centrale dello Stato di Roma è stata trasferita momentaneamente all’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la regolarizzazione dell’emblema usato de facto dal Comune e posizionato sulla facciata del municipio. Le notizie di seguito riportate vengono direttamente da una relazione fatta dall’architetto Eugenio Guglielmi.

Nello stemma, suddiviso in più campi per meglio definire e posizionare i simboli, vengono rappresentate la realtà comunale e le frazioni di Albegno, Curnasco e Roncola.

L’elemento principale, posizionato nella parte inferiore, quella più ampia, su fondo di rosso, è il castello treviolese di cui esistono ancora una torre e le mura periferiche, teatro delle guerre fratricide nel 1300.

Gli altri elementi che assurgono a ricordo delle comunità che compongono il territorio di Treviolo sono disposti nei rimanenti quadri. In alto, nel primo campo, su fondo d’azzurro, l’incudine e il martello disposto in sbarra rappresentano la frazione di Albegno, nella quale erano presenti i cosiddetti maer, fabbri che gestivano i numerosi magli idraulici di regolazione delle acque delle seriole. Nella seconda parte, il fascio di spighe, per sugellare l’importanza di Curnasco come fondo agricolo legato alla presenza dei monaci che ne gestivano i prodotti. La frazione di Roncola trova posto nelle tre fasce ondate sotto il castello.

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