Valleve

Blasonatura

Semipartito troncato: il PRIMO, di rosso, alla lettera maiuscola v, d’oro; il SECONDO, di verde, alla sbarra di azzurro; il TERZO, di argento, al leone di rosso, linguato dello stesso, armato di nero, afferrante con le zampe anteriori la ruota di carro di otto raggi dello stesso.

(DPR 7/11/2005, CONCESSIONE)


Note

Di recente concessione, lo stemma di Valleve accoglie nel proprio scudo la storia e le caratteristiche geografiche del piccolo borgo.

Ideato e realizzato dalla pittrice Giovanna Begnis, autrice di altri stemmi, l’emblema di Valleve segue i moderni canoni dell’araldica civica.

Nel primo campo, su fondo di rosso, la lettera maiuscola V, d’oro determina l’appartenenza dello stemma al piccolo Comune, creando un legame indissolubile.

Nel secondo campo, su fondo di verde sono raffigurati gli aspetti idro–morfologici del territorio; la sbarra di azzurro, pezza araldica ad andamento obliquo dall’alto a sinistra al basso a destra, allude al fiume Brembo, le cui acque lambiscono il territorio. Nella parte inferiore, su fondo d’argento, si vuole ricordare la storia del Comune, rendendo omaggio alla famiglia nobiliare dei Cattaneo. La presenza di un leone, un tempo raffigurato sulla facciata della casa gentilizia detta Dei notai, al centro del paese, attorno alla quale ruotava tutta la vita civile cittadina, è documentata anche nell’opera Disegni di viaggio dell’architetto Luigi Angelini. I Cattaneo, o Cattani, erano pure presenti con la loro insegna nello stemmario del Camozzi del 1888, conservato alla Biblioteca Civica di Bergamo.

Il leone di rosso è linguato dello stesso, la lingua del lo stesso colore del corpo dell’animale, e armato di nero, con le unghie nere; con le zampe anteriori trattiene la ruota del carro smaltato dello stesso colore delle unghie del leone.

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