Vertova

Blasonatura

D’azzurro al muraglione di rosso, murato di nero, aperto di tre archi del campo, accompagnato in capo da una stella d’argento di sei raggi.

(DPR 20/1/1960, CONCESSIONE)


Note

Con delibera propria del podestà Santo Gusmini del 2 dicembre 1939, fu adottato lo stemma proposto dallo Studio Araldico di Padova. Considerato che storicamente era provato che esisteva un castello e che il territorio era governato dai Conti Vertova, lo Studio pensò bene di introdurre nello scudo un fortilizio di rosso su fondo azzurro, simbolo del torrente Vertova che spezza le catene del feudalismo.

I fatti bellici portarono al blocco dell’attività, ripresa successivamente alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il 13 dicembre 1958 il sindaco e il consiglio comunale deliberarono l’adozione dello stemma che da quasi un secolo veniva usato dal Comune; a testimonianza di ciò fu allegata una co- pia di un atto del 1895 recante oltre all’intestazione anche l’emblema.

Per evitare di ledere eventuali diritti nobiliari, la Biblioteca Civica di Bergamo, con una nota del 18 maggio 1959, confermò che tutti gli stemmi riferibili ai Vertova o Camozzi–Vertova non risultavano simili all’emblema di cui il Comune si accingeva a chiedere la concessione. L’Archivio di Stato di Venezia, inoltre, escluse la presenza di un vecchio stemma, specificando che quello proposto non corrispondeva ad alcun disegno antico.

Concluse le ricerche storiche, lo stesso Archivio, il 22 settembre 1959, non trovandovi anomalie araldiche, espresse un parere positivo, accolto pure dall’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dispose il relativo decreto di concessione.

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