Martinengo

Blasonatura

D’oro, all’aquila dal volo abbassato, di rosso, linguata dello stesso, allumata, rostrata, armata, di nero, coronata con corona all’antica di tre punte visibili, di azzurro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d’oro, la scritta, in lettere maiuscole di nero, MAGNIFICA COMMUNITAS MARTINENGHI.

(DPR 30/7/2012, CONCESSIONE)


Note

L’aquila, da sempre simbolo di questa comunità, era dei Conti Palatini di Bergamo, che attorno al IX secolo, in seguito alla crescente affermazione dell’autorità vescovile all’interno della città, furono costretti a spostarsi a Martinengo, dove eressero un castello. In seguito, cominciarono a denominarsi Da Martinengo. Gli abitanti del paese, per il senso di gratitudine verso i loro feudatari, adottarono l’emblema facendolo dipingere sulla facciata del municipio. Nonostante l’antichità dello stemma — una sua delineazione si trova nello stemmario del Camozzi — il Comune non ne ha mai regolarizzato e chiesto la concessione. Soltanto quando ottenne il titolo di città nel 2011, l’amministrazione decise di chiedere la formale approvazione degli emblemi civici secondo i termini di legge.

Dopo delibera di consiglio comunale del 21 maggio 2012, con a capo il sindaco Paolo Nozza, sì arrivò finalmente alla configurazione attuale dello stemma: l’aquila con gli occhi, il becco e gli artigli smaltati di nero e una corona all’antica d’azzurro, cioè una corona di metallo non impreziosita da pietre o gemme. Lo scudo è completato dal motto su una lista terminante con due punte e svolazzante alla base dello scudo con la scritta MAGNIFICA COMMUNITAS MARTINENGHI.

Per completezza di informazioni, si deve notare che in un antico stemmario medievale, il Trivulziano, è presente uno stemma attribuito alla comunità di Martinengo; vi è effigiata una stella di rosso ad otto punte su fondo oro.

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