Montello

Blasonatura

Troncato semipartito: nel PRIMO, di porpora, alla muraglia d’argento, murata di nero, uscente dai fianchi e fondata sulla linea di partizione, merlata con il merlo alla ghibellina, con i tagli ritondati, centrale, e con due semimerli laterali ugualmente alla ghibellina e con i tagli ritondati; nel SECONDO, di azzurro, alle tre montagne d’oro, con le vette poste in banda, la montagna inferiore fondata in punta e uscente dalla linea di partizione, la montagna mediana uscente dal fianco e fondata in punta, in parte celata dalla montagna inferiore; la montagna superiore uscente dal fianco e in parte celata dalla montagna mediana; nel TERZO, di rosso, al ponte di tre archi, l’arco centrale più alto e più largo, con l’impalcato convesso verso l’alto, esso ponte d’argento, murato di nero, fondato sulla campagna d’azzurro, fluttuosa d’argento.

(DPR 22/4/1998, CONCESSIONE)

 


Note

Una volta raggiunta l’indipendenza nel 1955, staccandosi da Costa di Mezzate, il Comune di Monticelli di Borgona l’attuale Montello, sentì l’esigenza di dotarsi di uno stemma proprio.

Progettato dallo Studio Araldico di Genova, l’emblema si basa sugli aspetti storici e geografici del paese. Nel 1977, con una delibera di consiglio comunale, il sindaco Alessandro Longaretti approvò il nuovo bozzetto.

Lo scudo, suddiviso in più campi, come è in uso nell’araldica civica moderna, è un troncato, diviso in due da una linea orizzontale, la inferiore ulteriormente suddivisa in due da una linea verticale, semipartito.

Su fondo porpora, insolito nell’araldica, la muraglia d’argento allude al castello Suardi, menzionato da vari autori, fra i quali Luigi Angelini nel libro I castelli medievali di Trescore. Si legge in una pagina che: sul colle di San Giovanni in località Monticelli di Borgogna (ora Montello) esisteva un castello delle dimensioni di oltre cento metri per trentacinque.

Nel secondo campo, su fondo di azzurro, vi campeggiano le tre montagne d’oro, che circondano a nord il Comune, tra queste la più importante è il Monte Tomenone. La loro descrizione è precisa e minuziosa.

Nel terzo campo, su fondo di rosso, il ponte di tre archi si riferisce al ponte romano, ancora ben mantenuto, situato nella parte vecchia del Comune e sotto il quale scorrono le acque della roggia Borgogna.

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